Per poter comprendere come le nuove metodologie di progettazione edile digitali stiano influenzando il mondo del Facility Management, che si occupa della gestione e manutenzione strutturale degli edifici, è necessario chiarire innanzitutto cosa si intenda per BIM.
Cosa significa BIM?
Nonostante la sua difficile definizione (ne esistono molte versioni, anche se si sta lavorando per standardizzarle), si può definire il BIM come metodo di progettazione, realizzazione e gestione edile attraverso sistemi digitali multi-dimensionali virtuali. Attraverso questo sistema è possibile rafforzare la collaborazione tra i soggetti coinvolti (Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, Costruttori, Clienti) che possono disporre in tempo reale, di tutti i dati progettuali in formato digitale. Questo comporta un sistema di controllo e di monitoraggio più rapido ed efficiente, oltre alla possibilità di simulare eventuali modifiche e di conseguenza accelerare i tempi del decision making.
Non per nulla l’Europa ha spinto fortemente sull’adozione e lo sviluppo di questo modello per la realizzazione di opere pubbliche, dato che accresce garanzia, sicurezza e trasparenza anche nella fase dell’assegnazione degli appalti. Purtroppo la risposta degli stati membri è risultata fortemente disomogenea; se Paesi passi e Danimarca sono pionieri nell’utilizzo delle procedure BIM, l’Italia che fino a poco fa aveva fatto registrare m percentuale piuttosto bassa (10%) di progettisti che avevano adottato i sistemi BIM, negli ultimi tempi sta spingendo sull’acceleratore per l’utilizzo delle nuove metodologie.
Quali vantaggi nell’utilizzo del BIM?
Ma il vero vantaggio del BIM non investe solo il mondo dell’industria delle costruzioni; i suoi benefici escono dal cantiere e dagli uffici di progettazione e investono il mondo del Facility Management.
Poter disporre in formato digitale dei dati di progettazione è utile non solo per la committenza, che, come abbiamo detto, può effettuare simulazioni, anticipare i tempi decisionali, ridurre o eliminare eventuali incongruenze o imprecisioni progettuali; la validità di questi strumenti è percepita e goduta anche da chi si occupa successivamente manutenzione dell’edificio progettato, il Facility Management. Attraverso una piattaforma appositamente ideata, è possibile programmare interventi di manutenzione ed efficientamento digitalizzando i manuali e utilizzando le procedure previste come dati di input. Inoltre la digitalizzazione delle informazioni relative al progetto edile comporta una serie di benefici aggiuntivi:
- gestione degli spazi più efficiente;
- catalogazione degli impianti più corretta e precisa,
- sistema di archiviazione delle schede di manutenzione più intelligente e di rapida consultazione,
- previsione di tempi e costi più immediata e veritiera.
Immaginando che tali dati siano disponibili anche su sistemi mobile significa poter consultare e aggiornare tutta la gestione degli edifici in tempo reale e a portata di mano.
Il primo passo da fare è assicurarsi che tali metodologie vengano effettivamente utilizzate: ad oggi purtroppo molte delle informazioni tecniche, per dimenticanza, fretta o superficialità, vengono ancora generate e scambiate in formato non digitale. È importante invece impostare sin dall’inizio un processo strutturato e informatizzato. Successivamente sarà necessario selezionare tra la mole di dati prodotti in fase progettuale solo quelli effettivamente rilevanti e renderli fruibili non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i futuri gestori dei processi di manutenzione, i Facility Manager.