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Guida all’impianto domotico

L’a b c di un impianto domotico

Quello della domotica oggi è un mercato in crescita. Rimane però una certa ritrosia da parte di installatori e progettisti nel lanciarsi in questo mondo ricco di opportunità. Diventa quindi di fondamentale importanza il tema della formazione di coloro che si occuperanno di tecnologie per la home & building automation. È la formazione quindi la leva per garantire un’adeguata fiducia in questi sistemi e una corretta manutenzione dell’impianto domotico nel corso del tempo.

Ma cosa intendiamo quando parliamo di un impianto domotico?

La struttura di un impianto domotico

Un impianto domotico è tipicamente composto da tre tipi di componenti:

  • Una unità centrale che funge tipicamente da controllo/comando.
  • Diversi sensori che servono per rilevare le variabili ambientali (temperatura, umidità, illuminazione, ecc.) che condizionano il comportamento del sistema.
  • Diverse unità di attuazione (attuatori) che servono per svolgere l’azione richiesta (sbloccare una serratura, accendere una caldaia, aprire o chiudere una valvola, sollevare e abbassare una tapparella, ecc).

Tutti questi componenti devono essere collegati tra di loro al fine di scambiare informazioni relative alle variabili e inviare e ricevere comandi.

Questi componenti comunicano tra loro attraverso tre diversi tipi di supporto:

  • BUS di campo,
  • onde convogliate,
  • radiofrequenza

Il BUS di campo rappresenta un insieme di fili che collegano le diverse componenti del sistema e un insieme di regole che definiscono come i segnali elettrici devono essere gestiti per trasmettere e ricevere le informazioni. L’uso di un bus di campo per realizzare un sistema domotico richiede che venga stesa una rete di connessione (cablaggio) tra i diversi componenti del sistema.

Le onde convogliate sfruttano dei segnali elettrici di frequenza particolare che viaggiano sulla rete elettrica standard che funge da supporto fisico. La stesura di una rete domotica viene quindi semplificata sfruttando il cablaggio esistente.

La radiofrequenza, spessissimo definita “wireless” (senza fili) , sfrutta le onde radio per trasmettere e ricevere informazioni/comandi. In questo caso si parla di protocolli per intendere tutto l’insieme di regole che definiscono come vengono utilizzate le onde radio. Il vantaggio sostanziale di questa tecnologia è legata al fatto che non serve alcun tipo di cablaggio: informazioni/comandi viaggiano su onde radio.

Qualsiasi di questi sistemi venga utilizzato è necessario che i diversi componenti utilizzino la stessa tecnologia per comunicare tra di loro.

Per far sì che ciò avvenga è necessario che durante la configurazione del sistema venga loro assegnato un indirizzo preciso, che permetta, per esempio, al modulo ricevitore di riconoscere il comando inviatogli dal modulo di controllo.

Protocolli utilizzati nell’automazione domestica

Il protocollo indica il “linguaggio” con cui i diversi dispositivi comunicano fra loro, ovviamente deve essere lo stesso per tutti i componenti.
Possono essere di due tipi: ‘aperti’ o ‘chiusi’. I protocolli chiusi sono protocolli proprietari non utilizzabili da chicchessia ma solamente da chi lo ha sviluppato. In questo caso possono essere utilizzati componenti esclusivamente della società proprietaria del protocollo. I protocolli aperti sono invece protocolli accessibili anche a terze parti e quindi società diverse lo possono utilizzare per realizzare i loro prodotti. E’ quindi possibile utilizzare prodotti di diverse aziende nello stesso impianto a patto che facciano uso dello stesso protocollo

Le basi per costruire un impianto domotico

Conoscere:

  • Il principio di funzionamento di un impianto domotico e componenti principali (BUS, moduli trasmettitori, ricevitori, sensori),
  • Almeno un protocollo
  • I principali componenti di un impianto domotico e le loro caratteristiche tecniche
  • Programmi di progettazione grafica degli impianti elettrici e domotici
  • Diverse tipologie di soluzioni adottabili in un impianto domotico, per aiutare il cliente nella sua scelta
  • Principali protezioni automatiche

Saper fare:

  • Mettere in comunicazione le funzioni più diffuse di un’abitazione (luci, anti-intrusione, allarme per fughe di gas e allagamenti, scenari, gestione dei carichi)
  • Preparare schemi di impianto corretti e comprensibili per l’utente e redigere la rispettiva documentazione per la consegna al committente
  • Garantire un’adeguata manutenzione
  • Saper individuare eventuali guasti dell’impianto domotico, provvedendo ad una corretta riparazione